Network Security, Cyber Security, Digital Protection, Computer Hack Background

Nell’era digitale, l’adozione di software open source da parte della Pubblica Amministrazione (PA) è un tema di crescente importanza, poiché l’efficienza, l’indipendenza digitale e la riduzione dei costi diventano priorità cruciali. È essenziale comprendere che le direttive europee e le normative nazionali favoriscono l’uso del software libero, e ciò significa che le PA non sono obbligate ad avere una licenza Microsoft Office. Questo articolo esplorerà l’approccio open source nella PA italiana ed europea, mettendo in luce le normative e le strategie che lo sostengono.

Direttive, Norme e Linee Guida per l’Open Source nella PA

Le direttive europee e le normative nazionali e regionali richiedono alle PA di adottare il software libero. La Commissione Europea ha condotto uno studio che evidenzia l’importanza economica del software open source. Si stima che nel 2018 le imprese con sede nell’UE abbiano investito circa 1 miliardo di euro in software open source, con un impatto positivo sull’economia europea compreso tra 65 e 95 miliardi di euro. Questo studio sottolinea come l’adozione del software open source possa portare a una maggiore indipendenza digitale e ridurre i costi totali di proprietà per le PA.

La Commissione Europea ha anche adottato una “Strategia per il Software Open Source 2020-2023” con l’obiettivo di incoraggiare la condivisione e il riutilizzo di software open source e dati all’interno delle PA. Questa strategia si basa su sei principi: pensare aperto, trasformare, condividere, contribuire, proteggere e mantenere il controllo. L’implementazione di questa strategia mira a rafforzare una cultura di lavoro basata su principi open source all’interno della Commissione.

La Strategia “Think Open”

La strategia “Think Open” promuove il potere trasformativo, innovativo e collaborativo dell’open source e delle sue pratiche di sviluppo. Questo approccio promuove la condivisione e il riutilizzo di soluzioni software, conoscenze e competenze per fornire servizi migliori e ridurre i costi. La Commissione Europea si impegna a aumentare l’uso dell’open source in diversi settori, non solo nell’IT.

Il Ruolo del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD)

In Italia, il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) sottolinea l’importanza dell’adozione di software aperti. L’articolo 68 del CAD richiede alle PA di valutare soluzioni software aperte prima di acquistare software proprietario. Questa valutazione deve essere basata su criteri tecnici ed economici, tra cui l’implementazione, la neutralità tecnologica e la sicurezza. Solo in casi eccezionali in cui non sia possibile accedere a soluzioni software aperte adeguatamente, è consentito l’uso di software proprietario.

Conclusioni

In conclusione, l’articolo sottolinea che LibreOffice e altre soluzioni open source non dovrebbero essere considerate alternative di seconda classe. Le PA non possono essere obbligate a utilizzare software a pagamento per partecipare a bandi dedicati alle PA. Si suggerisce di migliorare l’offerta formativa per i dipendenti pubblici sull’open source, al fine di garantire il rispetto della normativa esistente. In caso di controversie, è consigliato segnalare alle autorità competenti. La chiara normativa europea e italiana favorisce l’adozione del software open source, consentendo alle PA di fare una scelta libera ed efficiente per il beneficio dei cittadini.

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