I principali organi di stampa sono infuriati per il fatto che i loro contenuti originali vengano utilizzati dalle aziende di intelligenza artificiale per addestrare il loro modelli generativi. Il New York Times, News Corp, Axel Springer, IAC e altri stanno formando una coalizione per affrontare Google e OpenAI. Lo riporta Semafor.
Il problema sta nella raccolta indiscriminata di contenuti che le aziende effettuano per addestrare i loro grandi modelli linguistici (Large Language Model, LLM). Questo è diventato un problema comune per gli editori e i creatori di contenuti e ha già portato a una serie di azioni legali.
La Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti ha avviato un’indagine sulle attività di OpenAI e della sua intelligenza artificiale ChatGPT per violazioni delle leggi sulla protezione dei consumatori, riporta il Washington Post.
Le affermazioni arrivano dopo che un conduttore radiofonico della Georgia ha intentato una causa contro OpenAI il mese scorso. Ha affermato che ChatGPT lo ha menzionato nel contesto di attività criminali, calunniandolo e danneggiando la sua reputazione.
In precedenza, ad aprile, anche il sindaco di una città australiana aveva minacciato di citare in giudizio OpenAI. Secondo lui, ChatGPT ha affermato di essere coinvolto in uno scandalo di corruzione. A OpenAI sono stati concessi 28 giorni per correggere il suo modello di intelligenza artificiale, ma da allora non sono state segnalate ulteriori azioni legali.
A cura di Giacomo Rosmini