Nei primi sei mesi del 2023 gli attacchi informatici italiani sono aumentati del 40%. Questa velocità supera il resto del mondo con un aumento di attacchi quasi quadruplicato. A quanto pare le vittime italiane rappresentano circa il 9,6% del totale delle vittime globali. Un’associazione italiana per la sicurezza informatica, Clusit, ha condiviso un report che spiega cosa sta succedendo. L’hacktivismo, ovvero la fusione dell’attivismo con l’hacking, ha avuto un incremento pari al 30% (l’anno scorso solo del 6,9%). Numeri allarmanti suggeriscono che le organizzazioni italiane stanno raggiungendo il 37% degli attacchi di hacktivismo in tutto il mondo.

In Italia si è registrato un aumento degli attacchi informatici con una crescita del 300% rispetto all’aumento globale del 61,5% dal 2018 alla prima metà del 2023. Il rapporto rileva che ciò è correlato all’attuale situazione geopolitica in particolare il conflitto in Ucraina. Ad un certo punto, nel mese di aprile, l’Italia è salita al livello massimo di 262 attacchi quasi il 10% di tutti gli attacchi informatici a livello mondiale nella prima metà del 2023.

L’84% di tutti gli attacchi a livello globale derivano dalla criminalità informatica e il malware è la tecnica più comune. In Italia ben il 31% degli attacchi coinvolge malware e ransomware. Però rispetto all’anno precedente il suo utilizzo è diminuito rappresentando solo il 53% del totale dei tentativi di hacking.

Gli attacchi informatici mettono sotto pressione l’Italia con phishing e ingegneria sociale che mostrano un impatto superiore alla media mondiale (14% contro 8,6%). Nella prima metà del 2023 si sono verificati 132 attacchi noti di natura grave, su un totale di 505 attacchi negli ultimi cinque anni.

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