La GeForce RTX 4090D è una versione speciale della potente scheda di punta Nvidia, ripensata per rispettare i limiti imposti dagli Stati Uniti alle esportazioni hardware verso la Cina. Risulta quindi depotenziata, almeno nel numero di CUDA core e Tensor core, pur mantenendo il prezzo della versione standard, almeno nel caso della Founders Edition. Ma diamo per scontato che anche i modelli dei partner Nvidia, già annunciati in gran numero, siano venduti a prezzi analoghi a quelli dei modelli basati sulla GeForce RTX 4090.
Scendendo nello specifico, la GeForce RTX 4090D rinuncia all’11% dei CUDA core che passano da 16384 a 14592. Ed è un taglio che si riflette sul numero di Tensor core, che scende da 512 a 456, e sugli RT core, 114 invece di 128. Ma ci troviamo comunque di fronte a una scheda di fascia estrema, forte di una dotazione del 50% superiore a quella della GeForce RTX 4080 e sempre dotata di 24 GB di memoria GDDR6X a 21 Gbps con interfaccia a 384-bit.
La memoria non è l’unico fattore a rimanere inalterato. Il discorso vale infatti anche per la frequenza in boost che, come specificato dalla pagina Nvidia dedicata alla Founders Edition della scheda, è sempre di 2,52 GHz. Ma risulta la stessa anche nel caso delle versioni custom, normalmente spinte a velocità più elevate, e questo fa pensare che la GeForce RTX 4090D non possa essere overclockata. Le rinunce, però, comportano anche un piccolo vantaggio, un abbassamento dei consumi con il TPD che scende dai 450 W della GeForce RTX 4090 standard a 425 W.
Nel frattempo, tornando a parlare di prodotti destinati a essere disponibili globalmente, Nvidia si prepara all’evento di apertura del CES 2024 durante il quale annuncerà le GeForce RTX 4080 Super, RTX 4070 Ti Super e RTX 4070 Super. L’appuntamento è fissato per l’8 gennaio alle 18:00, ma per le recensioni e la disponibilità effettiva delle tre schede video intergenerazionali dovremo aspettare qualche giorno in più.