Il CEO di Randstad, Sander van ‘t Noordende, esprime un’ottimistica prospettiva sull’Intelligenza Artificiale (IA) e il suo ruolo nel futuro del lavoro. Egli vede l’IA come uno strumento utile per semplificare compiti ripetitivi o poco stimolanti in vari settori, come il bancario, la comunicazione, il giornalismo e le attività che richiedono l’uso di big data o ricerche complesse. Van ‘t Noordende crede che l’IA possa migliorare la qualità del lavoro umano, liberando tempo prezioso per compiti di valore aggiunto, come l’analisi medica o la gestione delle risorse umane.

Tuttavia, il CEO sottolinea che l’IA non deve sostituire l’uomo ma agire come un amplificatore e un supporto alle attività quotidiane. È fondamentale evitare gli errori del passato, in cui l’automazione ha portato alla perdita di posti di lavoro, attraverso una strategia che coinvolga la formazione delle persone e l’accompagnamento nel cambiamento.

Van ‘t Noordende fa riferimento a un sondaggio su 7.000 lavoratori in tutto il mondo, che mostra un crescente interesse per le competenze legate all’IA. Tuttavia, solo una minoranza ha ricevuto formazione sull’IA nell’ultimo anno. L’entusiasmo per l’utilizzo dell’IA sul posto di lavoro è elevato, ma esistono preoccupazioni, il che sottolinea l’importanza della formazione continua.

Il CEO sottolinea anche l’importanza dell’etica nell’uso dell’IA e la necessità di regole standard di qualità per garantire un’appropriata applicazione della tecnologia. L’Europa si sta muovendo in questo senso, insieme agli Stati Uniti, per assicurare che l’IA sia utilizzata correttamente e senza pregiudizi.

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