IBM sta lavorando per rendere l’intelligenza artificiale più accessibile e personalizzata. Recentemente, hanno collaborato con l’Arabia Saudita per addestrare un sistema AI a comprendere i dialetti arabi usando la loro piattaforma Watsonx. Questo progetto migliora le capacità linguistiche dell’AI e la rende più adatta alle esigenze specifiche di diverse regioni. L’approccio di IBM all’AI è basato su software open source e molte collaborazioni strategiche, il che potrebbe portare a un futuro in cui l’AI è più democratica, sicura e personalizzabile.
IBM ha annunciato una nuova collaborazione con la Saudi Data and Artificial Intelligence Authority (SDAIA) per addestrare un sistema di intelligenza artificiale in vari dialetti arabi, utilizzando la piattaforma proprietaria Watsonx. Questo progetto mira a migliorare la comprensione e l’elaborazione del linguaggio naturale in arabo, includendo la capacità di riconoscere e interpretare diverse varianti dialettali.
IBM ha scelto un approccio distinto rispetto ad altri giganti tecnologici come Microsoft e Google. Mentre molti competitor mantengono i loro modelli di AI proprietari e a pagamento, IBM ha deciso di puntare sull’open source per i suoi prossimi sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale. La nuova famiglia di modelli, chiamata “Granite”, sarà rilasciata come software open source, disponibile con licenza Apache 2.0 su piattaforme come GitHub. I modelli Granite, che variano da 3 a 34 miliardi di parametri essi hanno dimostrato eccellenti prestazioni in vari benchmark spesso superando modelli più grandi e complessi. Questi modelli sono per esempio progettati per compiti specifici come la correzione di bug e la conversione del codice in diversi linguaggi di programmazione.
Ma perché Open source?
IBM in collaborazione con altre società ha introdotto InstructLab, una nuova metodologia di allineamento dei modelli che integra contributi open source direttamente nei modelli linguistici. InstructLab consente agli sviluppatori di costruire modelli specifici per il settore, utilizzando i propri dati, con l’obiettivo di democratizzare il valore dell’intelligenza artificiale. Questa metodologia permette uno sviluppo continuo e incrementale dei modelli di base, favorendo un’innovazione costante.
La società ha presentato diversi aggiornamenti alla sua piattaforma Watsonx, oltre a nuove funzionalità per i dati e l’automazione progettate per rendere l’intelligenza artificiale più aperta, conveniente e flessibile per le aziende. IBM ha sottolineato l’importanza dell’open source per l’innovazione, la sicurezza e la concorrenza, paragonando il potenziale impatto dell’open-source AI a quello di Linux.
Infatti IBM ha introdotto nuove funzionalità di automazione basate sull’AI, tra cui IBM Concert, che sarà disponibile a partire da giugno 2024. IBM Concert funge da centro importante per le aziende, fornendo approfondimenti basati sull’AI generativa per prevedere e suggerire soluzioni ai problemi informatici. Questo strumento si integra con i sistemi esistenti delle aziende, utilizzando l’AI generativa per connettersi con i dati provenienti dall’ cloud, dai repository dei sorgenti e da altre soluzioni di gestione delle applicazioni.
IBM ha anche annunciato l’espansione della sua flotta di GPU NVIDIA, includendo ora GPU NVIDIA L40S e NVIDIA L4 Tensor Core, oltre al supporto per Red Hat Enterprise Linux AI (RHEL AI) e OpenShift AI. Queste nuove capacità aiutano le aziende a soddisfare le esigenze dell’AI e migliorando la velocità di implementazione, mantenendo la sicurezza e la conformità.
Conclusioni
In fine, ritengo che IBM sta cercando di democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale attraverso l’open source e collaborazioni strategiche tra i big in gara, promuovendo l’innovazione e migliorando la flessibilità e la governance dei modelli di AI. Con l’adozione della piattaforma Watsonx e le nuove funzionalità introdotte, IBM mira a rendere l’intelligenza artificiale più accessibile e vantaggiosa per le aziende di tutto il mondo.