Domenica 24 settembre una sonda della Nasa è passata vicino alla Terra e ha lasciato cadere una “capsula” con il materiale prelevato dall’asteroide Bennu, portando a termine una missione durata sette anni, in totale 6,2 miliardi di chilometri.

Gli scienziati ritengono che Bennu contenga resti della formazione del sistema solare avvenuta 4,5 miliardi di anni fa. Secondo loro, uno sguardo più attento a Osiris-Rex aiuterà gli esseri umani a capire come deviarlo, il che è necessario. Gli scienziati hanno anche affermato che tra 159 anni, nel 2182, l’asteroide si avvicinerà pericolosamente alla Terra.

La missione OSIRIS-REx comprende diversi strumenti scientifici che produrranno immagini dell’asteroide e ne valuteranno la composizione chimica. È dotato di 3 telecamere che mapperanno la superficie di Bennu ad alto grado di risoluzione, rileveranno eventuali emissioni gassose e documenteranno la raccolta di campioni di asteroidi in tempo reale. A bordo c’è anche uno spettrometro, infrarosso e a raggi X che rileva la composizione chimica della superficie di Bennu, ne genera una mappa termica e studia l’interazione del vento solare con la superficie. Ora che è atterrato sulla Terra i campioni estratti verranno esaminati nei laboratori.

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