In Italia, la Rivoluzione Tecnologica

Nel cuore dell’Italia, dove l’arte e la scienza si intrecciano in un’armonia unica, un’altra fusione straordinaria ha iniziato a prendere forma – l’incontro tra la robotica e l’hardware. Questa fusione, un connubio di creatività umana e ingegneria avanzata, sta plasmando il futuro dell’innovazione tecnologica nel nostro paese. L’Italia, celebre per il suo patrimonio culturale, sta emergendo come un punto di riferimento per l’eccellenza nella robotica e nell’hardware, creando un’Alleanza Inarrestabile che sta rivoluzionando settori che vanno oltre il nostro immaginario più audace.

Vi porteremo attraverso la dinamica interazione tra la robotica e l’hardware in Italia, esplorando le più sorprendenti innovazioni, le sinergie più promettenti e le sfide affrontate da studiosi, imprese e visionari che stanno dando vita a questa convergenza. Esamineremo anche le crescenti applicazioni nei settori della medicina, dell’industria manifatturiera, dell’agricoltura, della ricerca spaziale e oltre. Inoltre, vedremo come l’Italia, con la sua ricca eredità di creatività e una presenza globale nell’industria hardware, stia contribuendo a plasmare un futuro in cui la robotica diventa parte integrante della vita quotidiana.

Opportunità, Preoccupazioni e Sicurezza Informatica

In Italia, il settore della robotica sta vivendo una notevole crescita. Nel 2021, sono stati installati più di mezzo milione di nuovi robot industriali, e si prevede che entro il 2025 questo numero possa raggiungere quasi 700.000 unità all’anno. Tuttavia, c’è ancora una certa diffidenza nei confronti dei robot, con alcune preoccupazioni riguardo alla perdita di posti di lavoro umani. Nonostante queste preoccupazioni, la carenza di manodopera è un problema crescente in tutti i settori, e si prevede che oltre 85 milioni di posizioni saranno vacanti entro il 2030.

Le aziende in Italia e in tutto il mondo stanno cercando di adottare l’automazione robotica per migliorare l’efficienza e la qualità dei processi produttivi. Tuttavia, ci sono anche crescenti preoccupazioni sulla sicurezza informatica associata all’automazione. Molti dipendenti temono che i robot possano essere soggetti a hacking. Nonostante queste preoccupazioni, la maggior parte dei dipendenti ritiene che l’uso dei robot possa portare benefici economici e contribuire a ridurre il rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Infine, è importante notare che i dipendenti sono divisi sull’efficacia delle misure di sicurezza cybernautica per proteggere i robot. Mentre alcuni ritengono che siano state adottate misure sufficienti, altri pensano che ci sia ancora del lavoro da fare per garantire la sicurezza dei robot nei vari settori.

Carriere nell’era della Robotica: Opportunità e Professioni

L’ingegnere robotico è indubbiamente una delle figure professionali più avvincenti nell’era dell’industria 4.0. Questo professionista si trova al crocevia tra creatività umana e ingegneria avanzata, svolgendo un ruolo cruciale nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi robotici. Questa è una professione che fiorisce nel contesto di collaborazione di squadra, poiché richiede un’ampia gamma di competenze provenienti da diverse discipline: dalla meccanica all’informatica, dalla psicologia alla biologia, dalla linguistica all’automazione. Gli ingegneri robotici lavorano spesso su progetti commissionati da aziende clienti, creando macchine che soddisfino le specifiche esigenze dell’azienda stessa. Inoltre, c’è una crescente domanda di analisti e progettisti software, disegnatori industriali, tecnici specializzati nelle applicazioni e ingegneri programmatori per garantire che questi robot operino in modo efficiente e sicuro.

Per diventare un ingegnere robotico in Italia, è necessario completare una laurea magistrale, il cui percorso inizia con una laurea triennale in Ingegneria. Le specifiche regole possono variare a seconda dell’istituzione accademica. In Italia, esistono università di eccellenza in campo robotico a Genova, Pisa e Napoli. Queste università offrono programmi di studio avanzati in ingegneria robotica. Ad esempi l’Università degli Studi di Genova ospita il corso di laurea internazionale in robotica noto come Emaro (European Master on Advanced Robotics), che opera in stretta collaborazione con istituzioni di tutto il mondo. A Pisa, è possibile frequentare il corso di laurea magistrale in Ingegneria Robotica e dell’Automazione, focalizzato su competenze scientifiche e tecnologiche riguardanti l’automazione di sistemi e processi, la robotica industriale e la robotica mobile e di servizio sociale. L’Università degli Studi di Napoli Federico II propone un corso in Ingegneria dell’Automazione e Robotica con una maggiore enfasi sui software di controllo dei robot. Inoltre, sono disponibili corsi di alta specializzazione in altre istituzioni italiane, come l’Università La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano (con il corso di Ingegneria dell’Automazione) e il Politecnico di Torino (con il corso di Ingegneria Meccatronica). Infine, si menziona un esempio unico nel suo genere: l’Università di Palermo offre un corso di laurea in Ingegneria Cibernetica, un’opportunità eccezionale per coloro che desiderano immergersi nel mondo affascinante della cibernetica e dell’ingegneria.

L’offerta formativa sta anche registrando un aumento significativo.

Abb Robotics ha condotto un’indagine globale sull’istruzione, rivelando che l’80% dei professionisti dell’istruzione vede robot e automazione come elementi chiave nel futuro dell’occupazione nei prossimi dieci anni. Tuttavia, solo uno su quattro istituti scolastici utilizza robot nei programmi di insegnamento. Per rispondere a questa necessità, Abb ha sviluppato un pacchetto formativo per insegnanti di scuole di secondo grado e Its, con materiali didattici, corsi online e software legati alla robotica industriale. In parallelo, il progetto di ricerca europeo “Convince” coordinato dall’Italia, con il coinvolgimento dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dell’Università di Genova, del Comune di Torino e della Fondazione Torino Musei, mira a insegnare ai robot a operare in modo ottimale accanto agli umani. Il progetto è finanziato con quattro milioni di euro da Horizon Europe. Inoltre, è stato inaugurato l’e.DO Learning Center, un laboratorio di robotica interattivo a Cuneo, progettato per bambini e ragazzi. Comau e il Politecnico di Bari hanno rinnovato la loro collaborazione nel campo della raccolta ed elaborazione dati e della robotica avanzata, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative e promuovere la formazione nel settore industriale. Nel 2023, le attività di ricerca si concentreranno sullo smart manufacturing, semplificazione della programmazione robotica e ottimizzazione dei processi industriali, supportate da nuove borse di studio.

Le evoluzioni e le direzioni della robotica.

OnRobot, una figura di rilievo nel campo dell’hardware e del software per applicazioni collaborative, presenta cinque tendenze chiave nella robotica per il 2023: Maggiore Collaborazione: La crescente collaborazione tra persone e cobot è una realtà consolidata, consentendo agli esseri umani di concentrarsi su compiti di valore più elevato mentre i robot gestiscono attività ripetitive, meccaniche o pericolose. Reindustrializzazione dell’Europa: L’Europa sta assistendo a una rinascita industriale e a una ri-localizzazione dell’industria, spinta dai problemi nelle catene di approvvigionamento e dall’installazione di robot. I dati indicano un aumento dei robot industriali in Europa, con prospettive positive per il periodo 2022-2025. Strumenti Elettronici per la Sostenibilità: Nel 2023, i robot e i cobot contribuiranno alla sostenibilità grazie al risparmio energetico e all’uso di energie più pulite, come l’elettricità invece dell’aria compressa. Ampia Diffusione: Nel 2023, i robot industriali e i cobot saranno impiegati in una varietà di settori e paesi. Questa espansione è dovuta alla crescente fiducia nelle tecnologie robotiche, con applicazioni in settori come sanità, turismo, trasporti, logistica e agricoltura. Convergenza di Software e Hardware: La tendenza alla convergenza di hardware e software si riflette nell’automazione della pallettizzazione, in cui la combinazione di hardware e software consente un risparmio di tempo e una riduzione dei costi totali del progetto, con possibilità di personalizzazione da parte degli utenti per adattarsi alle esigenze specifiche.

Anatomia di un Robot: Hardware e Software

Il robot, una macchina automatizzata che può svolgere compiti umani attraverso comandi specifici, è composto da due principali categorie di componenti: hardware e software. La parte hardware di un robot comprende gli elementi fisici che costituiscono il dispositivo. Questi possono includere:

Unità di Controllo: Queste sono uno o più computer responsabili dell’elaborazione dei comandi e dell’esecuzione delle azioni previste. Esempi includono Raspberry Pi e Arduino.

Sensori: Questi dispositivi permettono al robot di osservare e percepire il suo ambiente circostante. Tra i sensori comuni ci sono telecamere, sensori ad ultrasuoni o infrarossi, sensori di contatto, GPS e altri.

Attuatori: Gli attuatori sono responsabili delle azioni fisiche compiute dal robot nell’ambiente. Ciò può comprendere braccia meccaniche per afferrare oggetti, ruote o gambe meccaniche per il movimento, motori e altro ancora.

Link di riferimento

www.avvenire.it

Linkedin dello scrittore che ha analizzato queste notizie

https://it.linkedin.com/in/maurizio-maurizio-carucci-9568ab60

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