L’Italia ha recepito la Direttiva NIS2, che rappresenta un significativo rafforzamento delle misure di cybersicurezza a livello europeo. Questa direttiva amplia il campo d’azione rispetto alla precedente NIS, includendo un numero maggiore di settori considerati essenziali e importanti. Tra questi, settori come la gestione dei rifiuti, la grande distribuzione e altre infrastrutture critiche, che fino ad ora non erano soggetti a obblighi di cybersicurezza così stringenti.

La NIS2 non si limita a richiedere l’implementazione di misure tecniche per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, ma impone anche obblighi specifici in termini di governance, formazione del personale e tempestività nelle notifiche degli incidenti. Entro il 31 marzo 2025, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) dovrà completare l’elenco dei soggetti coinvolti, che saranno tenuti a rispettare queste nuove regole.

Ma quali sono le implicazioni pratiche? Le aziende dovranno investire in nuove tecnologie di sicurezza, rivedere i propri processi e formare il personale per rispondere efficacemente agli attacchi informatici. Le sanzioni per il mancato rispetto della normativa saranno particolarmente severe, rendendo fondamentale l’adeguamento tempestivo.

Il tempo per conformarsi non è così ampio come potrebbe sembrare: il 2025 è dietro l’angolo e l’adeguamento richiede una pianificazione attenta e risorse considerevoli. Per le aziende che non hanno ancora iniziato questo percorso, il rischio di rimanere indietro è elevato.

Sei pronto per l’adeguamento? Affidarsi a un consulente esperto in cybersicurezza potrebbe essere la chiave per garantire la conformità senza intoppi. In un contesto in cui le minacce informatiche diventano sempre più sofisticate, l’adeguamento alla NIS2 non è solo un obbligo legale, ma una necessità per proteggere il proprio business e i propri clienti.

Non aspettare l’ultimo minuto: il tempo stringe e la NIS2 è già una realtà con cui fare i conti.

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