Un team internazionale di ricercatori, tra cui membri dell’Istituto tedesco Max Planck per la Radioastronomia di Bonn, dell’Università di Bologna e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna e Cagliari, ha recentemente annunciato la scoperta di un oggetto cosmico “misterioso” situato nella Via Lattea, la nostra galassia di appartenenza.

L’oggetto in questione, la cui natura ancora sfugge agli esperti, presenta caratteristiche uniche mai osservate prima. Al di là della sua densità straordinaria, la principale sfida per gli scienziati è identificare la sua massa, che si colloca precisamente a metà strada tra una stella di neutroni e un buco nero. Secondo gli studiosi, potrebbe trattarsi di una stella di neutroni incredibilmente massiccia o di un buco nero straordinariamente piccolo.

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, ha catturato l’attenzione della comunità scientifica per le implicazioni affascinanti che questa scoperta potrebbe avere per l’astronomia. La ricercatrice Maya Fishbach sottolinea che, indipendentemente dalla natura specifica dell’oggetto, la sua massa compresa tra 2,09 e 2,71 masse solari apre la porta a nuove comprensioni della fisica della materia nucleare estremamente densa, delle esplosioni di supernova e delle interazioni dinamiche, come le fusioni di stelle di neutroni.

Gli oggetti cosmici compatti sono solitamente classificati come stelle di neutroni o buchi neri, con le stelle di neutroni più massicce che si collocano tra 2,2 e 2,5 masse solari e i buchi neri raramente scendono al di sotto di cinque masse solari. In questo caso, l’oggetto misterioso misura tra 2,09 e 2,71 masse solari, rendendo la sua classificazione un enigma intrigante per la comunità scientifica.

I ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti dal radiotelescopio MeerKAT, composto da 64 antenne in Sud Africa, per studiare l’oggetto. Sebbene la sua identità rimanga sconosciuta, gli studiosi ipotizzano che potrebbe essersi formato attraverso la fusione di due stelle di neutroni, in un ambiente stellare estremamente denso, come indicato dal denso ammasso globulare in cui è situato.

Nonostante le numerose domande ancora senza risposta, la scoperta di questo oggetto cosmico misterioso potrebbe rappresentare una pietra miliare nell’avanzamento della nostra comprensione dei fenomeni cosmici, aprendo nuove strade di indagine e stimolando ulteriori ricerche nell’affascinante mondo dell’astrofisica.

Fonti:
Ansa.it
Today.it

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